Fiva informa che per il periodo estivo l’ufficio sarà chiuso dal 10 al 31 agosto.
Si augurano a tutti gli operatori Buone Vacanze!
Fiva informa che è stato approvatolo lo stanziamento di 2 milioni di euro tramite la misura a favore degli operatori del commercio su area pubblica per l’acquisto di beni strumentali e funzionali all’attività di vendita su area pubblica.
A breve saranno comunicate le modalità di presentazione delle domande, ma si premette che la norma prevede la regolarità del DURC.
La Regione Piemonte ha rilasciato il modulo online per richiedere la Carta d’Esercizio e l’attestazione annuale.
Chi volesse chiedere il servizio a Fiva Torino può far compilare il modulo allegato al commercialista e seguire le istruzione per prenotare un appuntamento.
Fiva Torino informa che, per gli operatori commerciali su area pubblica, la Regione Piemonte ha sostituito il VARA con un nuovo metodo di verifica composto di due parti:
1.Carta d’Esercizio: è in sostanza l’anagrafica che contiene i dati dell’impresa, dei dipendenti/coadiuvanti e tutte le autorizzazioni e deve essere richiesta il primo anno e aggiornata ogni volta che intervengono delle variazioni, come nuove autorizzazioni, cambio di residenza, etc… L’operatore potrà presentare domanda dal 2 aprile al 31 maggio.
2.Attestazione annuale: è la richiesta che ogni anno deve essere presentata ai Comuni dai quali si è ricevuta un’autorizzazione (tipo A o B, alimentare o non alimentare, commerciante o produttore) e richiede i dati di INPS, eventualmente INAIL, invio telematico del modello unico e iscrizione in Camera di Commercio. Sono richieste due marche da bollo da 16 euro. L’operatore potrà presentare domanda dal 22 aprile al 31 maggio.
Per trasparenza, Fiva informa che sia la Carta d’Esercizio, sia l’Attestazione annuale possono essere richieste direttamente dall’interessato accedendo al portale della Regione Piemonte tramite SPID andando su: Carta esercizio e Attestazione annuale | Servizionline (regione.piemonte.it)
Chi invece volesse delegare Fiva, per licenze rilasciate da qualunque Comune della Regione Piemonte, è opportuno che riordini tutte le autorizzazioni, anche chiedendo conferma alla Polizia Municipale di mercato, perché in fase di domanda è indispensabile conoscere, fra l’altro, l’esatto numero di posteggio e di autorizzazione.
Documenti necessari:
-Tutte le autorizzazioni possedute
-Numero di matricola INPS ed eventualmente INAIL in caso di dipendenti/coadiuvanti
-Fototessera, documento di riconoscimento e codice fiscale di tutti i soggetti abilitati a svolgere la vendita al mercato
-Due marche da bollo da 16 euro ciascuna
ATTENZIONE: poiché l’applicativo della Regione per l’Attestazione annuale sarà disponibile a partire dal 22 aprile, chi prendesse appuntamento prima per la Carta d’esercizio dovrà fissare un secondo incontro. Al momento, visto che non è ancora disponibile l’applicativo informatico non siamo in grado di indicare il costo totale di queste due pratiche. Per info e appuntamenti 011/19879723.
Sabato 7 ottobre, dopo una breve e serena malattia, è mancato all’affetto dei suoi cari il già Presidente Fiva Torino, Valerio Munari.
Il rosario si terrà lunedì 9 ottobre alle ore 17:30 presso la Parrocchia “Risurrezione del Signore” di Torino (via Monte Rosa 150) e il funerale martedì 10 ottobre alle ore 11:30 presso la stessa parrocchia.
Il Presidente e il Consiglio Fiva Torino si stringono attorno alla famiglia per tutto ciò che Valerio ha dato alla Categoria degli Ambulanti e dell’Associazione nei lunghi anni di Presidenza e ne ricordano l’impegno, la serietà e la presenza costante.
Si informano tutti gli operatori che l’ufficio Fiva sarà chiuso dll’11 agosto al 3 settembre.
BUONE VACANZE!
Il Governo Meloni ha presentato il disegno di Legge sul recepimento della Bolkestein al Senato. dove avverrà la prima lettura.
Si rimanda al testo che alleghiamo, anticipando che la durata delle concessioni già rinnovate è prevista che rimanga la stessa, ovvero il 2032 e che sarà salvaguardata la stabilità occupazionale tenendo conto della professionalità e nello specifico:
“La disposizione, inoltre, al fine di incrementare la concorrenza, prevede al comma 2 che le linee guida cristallizzate al comma 1 debbano uniformarsi ai seguenti parametri:
a) prevedere, nel rispetto dei principi dell’Unione Europea, specifiche clausole sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato, a tenere conto della professionalità e dell’esperienza precedentemente acquisite nel settore di riferimento;
b) prevedere la valorizzazione dei requisiti dimensionali della categoria della micro-impresa, così come definita ai sensi dell’articolo 2, del decreto del Ministro delle attività produttive 18 aprile 2005;
c) prevedere un numero massimo di concessioni di cui, nell’ambito della medesima area mercatale, ciascun operatore può essere titolare, possessore o detentore, a qualsiasi titolo“
Pubblichiamo l’invito e il materiale predisposto dalla Città di Torino per il festeggiamento dei mercati il 13 giugno 2023n nonché le informazioni sulla APP, sui gadget e sugli eventi.
La Bolkestein non è mai passata, come insegna il fatto che ad esempio a Roma (ma anche in altre città) il Comune nel 2021 non ha rinnovato le concessioni, ed ora la categoria sta vivendo tutte le contraddizione della Politica italiana: non è la Fiva, come sostiene Goia, a volere la Bolkestein, anche perché Fiva è fatta da ambulanti che rischiano in prima persona, ma da una norma europea che deve essere attenuata riconoscendo la professionalità dei concessionari.
L’uscita dalla Bolkestein, nonostante sia voluta da tutti, è stata respinta a più riprese, quindi dopo tredici anni siamo ancora in ballo. Se invece di accusare sempre Fiva, ci fosse invece capacità di lettura della dinamica politica sul tema della direttiva servizi la Categoria sicuramente ne avrebbe tratto maggior beneficio da tempo.
Riceviamo e pubblichiamo la Delibera di Giunta Regionale e la comunicazione ai Comuni da parte dell’Assessore al Commercio Vittoria Poggio in merito alla sospensione del VARA.
Per quanto riguarda il Comune di Torino e le emissioni di Fiva siamo in attesa di indicazioni ufficiali, per cui suggeriamo agli operatori di attendere. Nel frattempo tuttavia, in virtù della convezione sottoscritta con Torino, Fiva non può negare il rilascio VARA a chi ne facesse richiesta, avvisando che però non sono previsti rimborsi in questo caso.
Da gennaio 2023, solo su appuntamento chiamando lo 011/19879723, è attivo presso Fiva Confcommercio (via Rivarolo 3 Torino) lo sportello V.A.R.A per il rinnovo dell’anno fiscale 2021, che scadrà il 28 febbraio 2023.
Il Vara è ottenibile presentando i seguenti documenti:
1) DURC o certificato di regolarità contributiva
2) Ricevuta di presentazione del Modello Unico 2022 redditi 2021
3) Visura camerale in corso di validità (sei mesi)
4) Copia fotostatica del documento di riconoscimento
5) Autorizzazioni rilasciate dal Comune di Torino
6) Il Modello Vara già rilasciato in precedenza
LA REPUBBLICA – Mariachiara Giacosa
Scattano i divieti anti-smog a Torino e nei comuni dell’hinterland. Colpa del meteo che non favorisce la pulizia dell’aria e in qualche misura anche delle polveri inquinanti provocate dall’incendio di Beinasco che fanno scattare, da domani, il primo semaforo anti-smog della stagione invernale.
Il bollettino di Arpa, che in base alle previsioni meteo, stima la concentrazione di Pm10 nell’aria nei due giorni successivi, segnala il livello di allerta arancione per la zona dell’agglomerato di Torino. Da domani, quindi, e almeno fino a mercoledì quando sarà fatto un nuovo controllo non possono circolare dalle 8 alle 19 le auto diesel fino all’euro 5 (e i mezzi commerciali a gasolio fino all’euro 4) a Torino, e negli altri 32 comuni dell’hinterland: Beinasco, Borgaro, Carmagnola, Cambiano,Caselle, Chieri, Chivasso, Collegno, Grugliasco, Ivrea, La Loggia, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pianezza, Rivalta, Rivoli, San Mauro, Santena, Settimo, Trofarello, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano.
E’ la prima volta, dall’inizio della stagione autunnale, che si accende il semaforo quest’anno. Nel 2020, il primo semaforo arancione era scattato già il 16 novembre, con quasi un mese di anticipo rispetto a quest’anno, complice una stagione meteo che gli esperti hanno finora considerato favorevole.
Un emendamento al decreto legge sull’attuazione del Pnrr prevede una multa di minimo 30 euro in caso di rifiuto di transazioni per la vendita di prodotti e per prestazioni professionali.
14 dicembre 2021
Chi non accetta pagamenti con bancomat o carte di credito, qualunque sia l’importo, sarà multato. È quanto prevede un emendamento al decreto legge sull’attuazione del Pnrr approvato dalla Commissione Bilancio della Camera. La sanzione sarà almeno di 30 euro, più il 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento, e riguarderà tutte le transazioni per la vendita di prodotti e per prestazioni professionali.
“L’impulso alla diffusione dei pagamenti elettronici va perseguito mettendo in campo scelte decise di abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di imprese e consumatori, a partire dal potenziamento dello strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e prevedendo la gratuità dei cosiddetti micropagamenti”. Questo il commento di Confcommercio, secondo la quale “puntare asimmetricamente sulle sole sanzioni non giova ai processi di modernizzazione del sistema dei pagamenti, peraltro già in pieno sviluppo. Al Parlamento e al Governo chiediamo dunque un cambiamento di rotta”.
FRUITBOOK MAGAZINE – EUGENIO FELICE
Edoardo Ramondo, amministratore delegato del Gruppo T18, realtà leader nella produzione e distribuzione di prodotti ortofrutticoli, fa una rivelazione shock: “Venerdì 10 dicembre chiuderemo l’attività, a dispetto di un bilancio in salute e di un 2020 paradossalmente positivo proprio grazie alle chiusure e alla pandemia”. Il Gruppo piemontese, nato a Torino a fine ’800, ingloba tre società: Agro T18 Italia Srl dedicata alla GDO, all’export e ai grandi acquirenti, FV-EFFEVI Srl, importatore, maturatore e distributore di banane, e Ramondo Srl, azienda all’ingrosso presente al CAAT. La decisione, sofferta, è frutto di ragionamenti di medio termine, di fronte a un mercato dai mutati scenari e sempre più “consumatore-centrico” e a una lenta ma inesorabile “decadenza del settore”.
Si chiude un capitolo di storia nel settore ortofrutticolo piemontese e nazionale. Il Gruppo T18, realtà leader nella produzione e distribuzione di prodotti ortofrutticoli, nata a Torino alla fine dell’Ottocento e oggi presente sul mercato con una rete distributiva operante al 50% con la GDO e per il restante 50% con normal trade, centri agroalimentari, ambulanti e horeca, sia italiani che esteri, chiude i battenti, a dispetto di un bilancio in salute. A dare la notizia in esclusiva è il titolare, Edoardo Ramondo, amministratore delegato del Gruppo T18 e membro del Cda del CAAT di Torino, che precisa come la decisione – sofferta – non sia conseguenza di una crisi economica aziendale (il 2020, a dispetto della crisi pandemica, si è chiuso positivamente), bensì frutto di una riflessione su un futuro sempre più incerto per le aziende operanti nella produzione e distribuzione di frutta e verdura.
“Venerdì 10 dicembre chiuderemo il posteggio al Centro Agroalimentare di Torino – esordisce Ramondo, senza nascondere il suo rammarico – e l’attività delle tre società del Gruppo T18”. Le tre aziende in questione sono Agro T18 Italia Srl dedicata alla GDO, all’esportazione (anche a Hong Kong) e ai grandi acquirenti, FV-EFFEVI Srl, società che importa, matura e distribuisce banane, e Ramondo Srl, azienda all’ingrosso di qualità presente all’interno del Centro Agro Alimentare di Torino. Il gruppo ha centri di produzione nelle regioni più vocate d’Italia, dal Nord al Sud e, oltre ai propri prodotti, raduna quelli di oltre 600 produttori certificati. “Le ragioni che mi hanno portato a prendere questa decisione sono diverse – prosegue -, la principale è sotto gli occhi di tutti, la si evince guardando a quanta gente oggi solca le corsie dei mercati all’ingrosso. Non è più una casualità, ma un trend negativo che fotografa la situazione in cui versa il commercio di prodotti ortofrutticoli. Per una realtà come il Gruppo T18, che mira a fatturare decine di milioni di euro, è un segnale gravissimo”.
Ramondo spiega che, guardando ai trend del settore negli ultimi anni, e in particolare guardando ai cambiamenti nelle abitudini di acquisto degli italiani, che nell’ultimo periodo hanno profondamente rivisto il modo di fare la spesa, “si sono accese diverse spie”. “Nell’arco degli ultimi due anni il Covid ha accelerato il cambiamento – dice -. Prima tutti chiusi in casa, abbiamo necessariamente rispolverato le padelle e ci siamo rimessi a cucinare. Inoltre, durante il lockdown, in tanti hanno scoperto la comodità delle consegne a domicilio della spesa e dei pasti. Ma, finita la reclusione, la gente ha ripreso i suoi ritmi. Da quando hanno riaperto c’è stato un tracollo dei consumi di prodotti freschi, soprattutto di prima gamma, mentre prodotti a elevato contenuto di servizio come quarta e quinta gamma sono decollati”.
“La mia famiglia lavora nel commercio dell’ortofrutta da più di cent’anni, mio padre mi ha trasmesso una grande senso di responsabilità, mi ha insegnato l’etica nel fare le cose e a non nascondermi nel momento in cui bisogna prendere decisioni importanti – prosegue l’amministratore delegato del Gruppo T18 -. Per questo circa due mesi fa ho maturato la convinzione di interrompere l’attività, perché non ci sono più le prospettive per andare avanti, nonostante i conti siano in ordine, non ci sia ad oggi nemmeno un credito scaduto e il 2020 sia stato paradossalmente una buona annata, a causa proprio delle chiusure dettate dalla pandemia”.
La logistica e l’inesorabile escalation dell’online sono un altro tasto dolente che ha portato alla sofferta decisione. Negli ultimi tempi, secondo Ramondo, abbiamo assistito al fiorire di grandi innovazioni per dare sempre più servizi al consumatore, unitamente alla possibilità di acquistare velocemente al prezzo più basso possibile, “ma questo ha devastato e desertificato determinati ambiti e settori professionali”. “Quando ti arriva a casa un limone che hai acquistato online, lo spremi ed esce una sola goccia di succo… ti tieni quel limone – chiosa -. Prima avevi un professionista che sapeva scegliere e fornirti il meglio, andando nel corso dell’anno a prendere le diverse origini di quel determinato prodotto: il valore non tangibile era enormemente maggiore. Questo processo è inesorabile, se la logistica la fa uno che si chiama Amazon, che ha il controllo dei container mondiali, capisci che non c’è più dialettica. Mi auguro di sbagliare di grosso, ma non vedo prospettive per il commercio tradizionale di ortofrutta”.
Ramondo quindi prosegue nel raccontare le riflessioni che hanno portato alla drastica decisione di chiudere l’attività: “Dobbiamo ricordarci che il mondo cambia, il baricentro del potere è sempre più a valle, ma oggi il ‘boccino’ è in mano a una moltitudine diffusa. Una volta la distribuzione era in mano ai grossisti, poi negli ultimi 20 anni è passata nelle mani alla GDO. Oggi le cose sono ulteriormente cambiate, al centro c’è sempre di più il consumatore, è sulle sue scelte si costruisce tutto. E la Gdo deve farsi carico di questa riflessione e deve anche far scattare qualche campanello di allarme, perché oggi un consumatore come può essere mio figlio, di 16 anni, decide in un secondo cosa comprare solo premendo un tasto virtuale sul telefonino, in base agli stimoli che gli arrivano da Instagram. È pazzesco ma è quello che succede realmente oggi”.
“E tutto ciò – conclude con amarezza l’imprenditore torinese – distrugge la qualità, ma distrugge anche la convenienza. È un meccanismo che finirà per impoverire tutti”.
Una prima parte focalizzata sul presente, ossia sugli impatti che la pandemia ha prodotto – e sta producendo – sul sistema socioeconomico e, quindi, sulla vita delle persone. Una seconda che guarda al futuro, analizzando piani e programmi in controluce rispetto alle condizioni di partenza dei diversi territori metropolitani – quello torinese in particolare – mentre si avvia una fase che potrebbe rivelarsi di profonda trasformazione.
Pubblichiamo l’ordinanza di modifica temporanea dell’orario di vendita per il mercato di Porta Palazzo per le festività di Natale 2021.
Pubblichiamo il comunicato di Fiva Nazionale in merito alla presentazione dell’emendamento promosso dall’Associazione per esonerare gli ambulanti dal pagamento di suolo pubblico e tassa rifiuti anche per l’anno 2022.
Seguiranno aggiornamenti.
Il presidente Sangalli sottolinea che “Confcommercio segnala da tempo la necessità di una proroga delle misure di finanza straordinaria in considerazione dell’impatto profondo e persistente dell’emergenza Covid-19”.
2 dicembre 2021
Secondo il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, è “giusto l’appello rivolto oggi dal Presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, alle autorità europee ed italiane circa l’urgenza dell’avvio di una riflessione sulla proroga di misure di finanza straordinaria, come la moratoria per i prestiti bancari. Anche noi ne segnaliamo da tempo la necessità in considerazione dell’impatto profondo e persistente dell’emergenza COVID-19: un impatto particolarmente gravoso per l’area del terziario di mercato”. “Riteniamo inoltre – ha proseguito il presidente di Confcommercio – che la proroga della moratoria non dovrebbe penalizzare la classe di merito creditizio delle imprese e che, in una prospettiva di più ampio respiro, andrebbero messe in campo misure per favorire una rimodulazione dei prestiti alla cessazione delle sospensioni previste dalla moratoria.”
Pubblichiamo l’ordinanza del Comune di Torino, in merito alle aperture dei mercati per il mese di dicembre 2021.
Approvato al Senato un emendamento al dl fisco che sposta la scadenza dei pagamenti dal 30 novembre al 9 dicembre. Trenta giorni in più per pagare le cartelle sospese.
2 dicembre 2021
Le commissioni Finanze e Lavoro del Senato hanno approvato l’emendamento del governo al dl fisco che prevede la proroga dei pagamenti delle rate della “rottamazione ter” e del “saldo e stralcio” al 9 dicembre (di fatto entro il 14 dicembre grazie ai consueti cinque giorni di tolleranza). La norma contenuta attualmente nel decreto prevedeva che fosse considerato “tempestivo” il mancato pagamento se il saldo veniva effettuato “entro il 30 novembre”.
Le commissioni Finanze hanno inoltre approvato un emendamento che stabilisce l’estensione da 150 giorni a 180 del termine di pagamento delle cartelle notificate dal primo settembre al 31 dicembre 2021. Nel periodo vengono inoltre sospese tutte le attività della riscossione e non decorreranno neppure gli interessi moratori. Via libera anche a un allungamento di trenta giorni (da 150 a 180) dei tempi per saldare le cartelle sospese durante l’emergenza Covid che l’Agenzia delle entrate ha iniziato a inviare ai contribuenti nel settembre scorso.
Infine ci sarà più tempo, fino al 16 gennaio 2022, anche per pagare gli avvisi bonari in scadenza tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020 che avrebbero dovuto essere fatti entro il 16 settembre 2020 o, in caso di pagamento rateale, entro il 16 dicembre 2020 ma la cui riscossione è stata sospesa per la pandemia.
“La breve proroga, dal 30 novembre al 9 dicembre 2021, delle procedure di definizione agevolata, ‘Rottamazione-ter’ e ‘Saldo e Stralcio’, approvata a tempo scaduto dalla Commissione Finanze del Senato,in sede di conversione in legge del decreto “Fisco-Lavoro”, non basta di certo ed occorre fare molto di più”. È il commento di Confcommercio, che sottolinea inoltre che “il versamento in unica soluzione di tutte le rate non versate in un lasso temporale eccessivamente breve non tiene affatto conto della perdurante crisi di liquidità che stanno ancora affrontando imprese e cittadini”. La Confederazione ritiene pertanto “indispensabile un differimento più incisivo che preveda, in alternativa al versamento in unica soluzione, la concessione di una ampia rateizzazione delle somme non versate. Ci aspettiamo che Governo e Parlamento intervengano in tal senso in sede di approvazione della legge di bilancio”.
LA STAMPA – BERNARDO BASILICI MENINI
Anche a Torino torna la mascherina obbligatoria all’aperto, da domani, solo negli spazi e nei momenti in cui non si riesce a mantenere le distanze o si creano assembramenti, come il centro, i mercati, le piazze della vita notturna e le manifestazioni. La decisione è stata presa da Palazzo Civico ieri pomeriggio dopo una lunga riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si è tenuto in prefettura. Scelta già nell’aria da giorni: si sapeva che il sindaco Stefano Lo Russo, non senza dubbi, stava ragionando sulla stretta.
Si segue quindi la linea delle altre città italiane nel solco della prudenza, anche se per il momento in Piemonte non preoccupa la pressione sugli ospedali. La mascherina torna così obbligatoria. Anzitutto nell’area della Ztl, di fatto le vie dello shopping, ormai accentuato in vista del Natale. Qui la protezione per naso e bocca si dovrà indossare sempre. Poi ci sono i mercati, aree in cui teoricamente gli operatori già oggi dovrebbero indossarla. Ma da domani l’obbligo scatta per tutti, mercatali e clienti, sempre. Una decisione presa dopo aver visto la situazione di alcuni mercati, come quello di Porta Palazzo, dove nelle ore di afflusso le distanze tra una persona e l’altra sono praticamente inesistenti.
Terza casistica, nelle aree della vita notturna. Anche qui a finire nel mirino è l’enorme massa di persone che si concentra nelle piazze, soprattutto quelle di Santa Giulia e Borgo Rossini, e fa paio con la restrizioni che sono scattate, sempre ieri, per limitare la movida. Quarto situazione in cui scatta l’obbligo: «Tutti i luoghi in cui l’assembramento aumenta il rischio di contagio». Ad esempio, le manifestazioni. Nel mirino i No Vax, che da settimane, il sabato, si ritrovano nel centro città per iniziative di protesta, senza protezioni individuali e senza essere stati vaccinati. Persone esposte al maggior rischio di ricovero in ospedale, in un momento in cui si teme per la pressione sul sistema sanitario causata da non immunizzati e variante omicron. Rimangono escluse tutte le altre aree e occasioni della città, dove le persone potranno continuare a spostarsi a volto scoperto negli spazi aperti; in quelli chiusi i dispositivi di protezione restano obbligatori.
L’ordinanza entra in vigore domani e rimarrà attiva almeno fino al 15 gennaio. «Per fare rispettare queste prescrizioni aumenteranno i controlli», annuncia il sindaco, che spiega: «La pandemia non è superata e i dati epidemiologici sui contagi, pur sotto controllo, sono in aumento. Dobbiamo agire subito in chiave preventiva con misure di maggiore cautela per la sanità pubblica». Per questo, prosegue, «l’obbligo della mascherina è una misura di protezione del singolo cittadino e di tutta la comunità. Nelle aree più affollate in questo periodo dobbiamo essere responsabili, con comportamenti di prudenza e cautela». A gestire la partita sul fronte del Comune, oltre a Lo Russo, c’è l’assessora alla Sicurezza Gianna Pentenero, che chiarirà dettagli e orari: «Se i dati peggiorassero prenderemmo decisioni conseguenti anche in raccordo con l’autorità sanitaria. Dobbiamo agire uniti affinché il piano vaccinale prosegua al meglio: è l’unico vero contrasto alla pandemia».
La decisione del Comune è apprezzata dal presidente della Regione, Alberto Cirio: «La condivido, è corretta in quanto prudenziale: mira a tutelare aree della città dove il problema effettivamente esiste». E con la campagna sulle terze dosi che procede gli sforzi si concentrano a far sì che il Piemonte possa vivere le prossime settimane, fino a Natale, senza il rischio di chiusure. Una scelta che sarà accompagnata, come deciso ieri in Prefettura, da un incremento dei controlli anche sui Green Pass e con l’ausilio dei vigili: a campione, nelle stazioni, alle fermate degli autobus urbani ed extraurbani, agli impianti sciistici e nelle località turistiche.
Questa mattina la Giunta Comunale, su proposta dell’assessore al Commercio Paolo Chiavarino, ha approvato l’erogazione di un contributo di 200 mila euro alle imprese ambulanti del settore ortofrutticolo di piazza della Repubblica per la realizzazione di un nuovo look espositivo.
In virtù di tale provvedimento, i circa 160 operatori del settore potranno usufruire di un incentivo finanziario a fondo perduto – pari all’80% della spesa sostenuta e per un ammontare massimo di 2000 euro – per il rinnovo delle proprie bancarelle di vendita.
L’iniziativa, che sarà realizzata in collaborazione con il Comitato The Gate in veste di facilitatore, si pone l’obiettivo di riordinare e riqualificare il mercato, anche in funzione delle criticità presenti sull’area che riguardano in particolare la logistica e influenzano negativamente la sicurezza oltre a creare incompatibilità con le norme di decoro urbano, le dinamiche relazionali tra gli operatori e la disposizione e la movimentazione delle strutture espositive.
A tal proposito la Città, tra il 2018 e i primi mesi del 2021, ha realizzato numerosi incontri con il Comitato The Gate e con gli operatori del mercato, i quali hanno anche avuto modo di testare un prototipo di banco espositivo che coniuga il consolidato stile della copertura ‘a capanna’ con la leggerezza dei materiali e la facilità di montaggio.
La somma messa a disposizione delle imprese interessate è di 200mila euro, finanziata dalla Città (100mila euro) e dalla Camera di Commercio di Torino (100mila euro).
Le modalità per la richiesta del contributo a fondo perduto saranno dettagliatamente contenute in un apposito avviso pubblico che sarà diffuso a breve e sarà istituita un’apposita commissione di valutazione.(e.b.)
Pubblichiamo la comunicazione del Comune di Torino, in previsione delle giornate di apertura straordinaria di dicembre 2021, riguardante eventuali mancati pagamenti risalenti all’anno scorso.
Per verificare eventuali sospesi: LINK
Pubblichiamo il link presso cui è possibile verificare le graduatoria di spunta su tutti i mercati torinesi:
I dati positivi degli scorsi mesi sembrano ormai alle spalle: a novembre, dopo le prime crepe emerse nel mese precedente, dalla fiducia di imprese e consumatori emerge un quadro poco confortante. E se la prima resta sostanzialmente stabile (l’indice passa da 115 a 115,1), la seconda scende da quota 118,4 a 117,5, per effetto soprattutto del peggioramento delle attese sulla situazione economica generale e su quella personale. Per quanto riguarda invece le imprese, l’Istat (link ai dati completi in pdf) si stima un miglioramento della fiducia nel commercio al dettaglio (da 105,4 a 106,8) e un calo nei servizi di mercato e costruzioni (da 112,1 a 111,3). Nel commercio al dettaglio in positivo tutte le variabili, mentre nei servizi di mercato sono in peggioramento i giudizi sugli ordini e quelli sull’andamento degli affari, mentre quelli sugli ordini sono in deciso aumento.
Indici del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese italiane. Gennaio 2021-Novembre 2021 (Fonte Istat)
Altre notizie e approfondimenti sono a tua disposizione nel nostro focus dedicato ai dati Istat con in più le note dell’Ufficio Studi di Confcommercio. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.
“Le criticità che stanno emergendo tanto sul fronte della pandemia quanto su quello dei costi dei consumi obbligati cominciano a produrre effetti sulle aspettative”. È il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio che sottolinea che “il sentiment delle famiglie, pur mantenendosi su livelli storicamente elevati, mostra per il secondo mese consecutivo un arretramento, seppure contenuto. Più stabile appare la situazione degli imprenditori, sia pure con differenze settoriali legate anche a fattori stagionali. Per il commercio ed il turismo la possibilità di un Natale meno drammatico rispetto al precedente ha indubbiamente contribuito al recupero di novembre”.
La condizione economica generale resta comunque “favorevolmente orientata, ma la parte finale dell’anno, per Pil e consumi, potrebbe essere un po’ meno rosea di quanto previsto qualche mese fa”.
Riceviamo dal Comune di Torino la comunicazione che è stato indetto, dalla Regione Piemonte in collaborazione con Unioncamere Piemonte, il BANDO “CONTRIBUTI PER LO SVILUPPO ECOSOSTENIBILE DELLA MOBILITÀ DELLE IMPRESE PIEMONTESI” relativo alle incentivazioni per sostituire i mezzi aziendali con mezzi a basso o nullo impatto ambientale.
Ogni maggiore informazione è reperibile al seguente link: http://www.pie.camcom.it/Page/t04/view_html?idp=1487
Pubblichiamo la Determinazione Dirigenziale del Comune di Torino con cui è stata rinumerata la seconda rotazione battitori.
Si informano tutti gli operatori, che Fiva Confcommercio Nazionale ha promosso, presso i Vice Ministri Pichetto e Castelli e i Senatori Mirabelli e Astorre, l’emendamento che azzera il pagamento delle tasse locali anche per il 2022 (o in subordine, la riduzione dell’80%) in considerazione del permanere dell’epidemia in Italia. La palla ora passa al Parlamento che sarà chiamato ad approvare il testo.
Appena saranno disponibili aggiornamenti ne daremo notizia.
Emendamento:
Prosegue il lavoro di costruzione dei Distretti uUbani del Commercio. Con l’assegnazione di 1.264.900 euro decisa dalla Giunta Regionale su indicazione dell’assessore al Commercio, Vittoria Poggio, saranno finanziate le prime 25 «progettualità» dei comuni – da oggi iscritti formalmente nell’elenco dei distretti – che avevano presentato piani di riqualificazione urbana rispondendo a un bando della regione per ravvivare le attività commerciali di vicinato.
Gli enti locali riceveranno dalla Regione 50.596 euro ciascuno che dovranno essere impiegati per realizzare interventi in conto capitale, una somma in aggiunta ai 20.000 euro erogati a luglio per la sola costituzione delle aree commerciali. Si calcola che con la liquidazione di tutti i progetti la Regione investirà entro la fine del 2022 più di 4 milioni di euro (4.049.892 euro).
«Con questa prima tranche di sostegni economici – hanno sottolineato il presidente della Regione, Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio – si entra dunque nella fase operativa con la realizzazione dei progetti destinati a migliorare la qualità urbana destinata a mantenere alta la qualità dell’offerta del commercio di vicinato ma anche per riequilibrarlo nel rapporto con le grandi catene di vendita online e della grande distribuzione All’interno dei progetti presentati è stata dedicata particolare attenzione all’alfabetizzazione digitale, alla creazione di temporary shop, corsi di formazione, riqualificazione e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, studi finalizzati alla rigenerazione urbana e la creazione di zone pedonali».
La programmazione regionale prevede come prossimo passaggio tecnico previsto nel mese di febbraio 2022, il riconoscimento formale di altri 27 Comuni e poi dei successivi 15 entro maggio. I finanziamenti suddivisi per provincia In provincia di Torino arriveranno 505.960 euro destinati a finanziare 10 Comuni: Ivrea, Rivarolo, Bussoleno, San Benigno Canavese, Carmagnola, Chieri, Moncalieri, Pianezza, Cavour. In provincia di Vercelli sono 5 i Comuni finanziati per un ammontare di 252.980 euro. Si tratta di Vercelli, Crescentino, Cigliano, Gattinara e Trino. Nell’Alessandrino saranno finanziate 4 città: Alessandria, Valenza, Casale Monferrato, Acqui Terme per un totale di 202.384 euro. In provincia di Asti riceveranno la sovvenzione 3 enti locali: Asti, Villafranca e l’Unione di Comuni «Terre di Vini e Tartufi» per un ammontare di 151.788 euro. In provincia di Cuneo riceveranno il contributo 3 città: Cuneo, Busca e Fossano per un ammontare di 151.788 euro.
Riceviamo e pubblichiamo l’iniziativa di Ascom che in collaborazione con l’Associazione Carosello Eventi e il Comune di Nichelino organizza per l’8 dicembre 2021 una serie di eventi fra cui un mercato di Natale. Gli ambulanti interessati a partecipare possono contattare:
OCELLO FRANCO al numero 347 6203062
PORTUESI LIUCA al numero 346 5753740
Pubblichiamo l’elenco delle iniziative:
Ora dobbiamo solo verificare il tuo indirizzo email, e per farlo ti abbiamo mandato un messaggio con un link di conferma.
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Di seguito troverete a disposizioni normative, decreti e documenti aggiornati, utili da consultare per reperire tutte le informazioni in breve tempo e con facilità. Ove sia necessario un consulto specifico o permangano dubbi contattateci mediante i canali disponibili, reperibili alla pagina
Il nuovo piano territoriale dei mercati
Fonte: Città di Torino - Settore Infrastrutture e Programmazione Economica
Fiva offre una gamma completa di servizi per le Imprese: dalle pratiche di apertura sino alla cessazione dell'attività. Inoltre, Fiva ha stipulato un accordo con il Comune di Torino per lo svolgimento delle pratiche amministrative tramite il sistema informatico S.u.a.p. che permette, fra l'altro, il rilascio delle autorizzazioni di tipologia B. L’Associazione ha infine disponibile una serie di convenzioni per agevolare i commercianti. Seleziona una delle voci e scopri le offerte!
SERVIZI SUAP E PRATICHE AMMINISTRATIVE
CAF E PATRONATO ENASCO 50 E PIU’
Proponiamo il video realizzato dalla Federazione Nazionale che compie una panoramica sul Sistema Fiva e sui mercati rionali presenti in Italia.
https://www.youtube.com/watch?v=gksUxPsARUM
Pubblichiamo il link presso cui è possibile visionare la trasmissione TV Antropos, andata in onda su Quarta Rete, che ha visto la partecipazione dell'Assessore al Commercio Mangone, il Presidente del Centro Agro Alimentare Manolino e il Presidente dell'Associazione dei Grossisiti Guala.
Fra i temi, il funzionamento del Centro, il recente accordo sindacale per i lavoratori dipendenti, gli orari e le prospettive.
https://www.youtube.com/watch?v=V1jkMk7USlU
Pubblichiamo il video del servizio di GRP in merito alla conclusione dei lavori di riqualificazione del mercato di Piazza Foroni.
https://www.youtube.com/watch?v=B-bCPo4bhyA
Pubblichiamo il video della trasmissione televisiva "Bazar" condotta da Elia Tarantino che in questa puntata ha fatto visita al mercato di piazza Bengasi, attualmente trasferito in via Onorato Vigliani.
Pubblichiamo l’intervista realizzata dal TG3 Piemonte, sul mercato di Chivasso del mercoledì, realizzata con i vice Presidenti di Fiva Torio, Antonio Giordano e Carlo Destefanis.
https://www.youtube.com/watch?v=GNt5rbsXKeU
La Commissione del mercato di Santa Rita ci segnala che domani, martedì 3 febbraio 2015, avrà luogo il servizio fotografico dei banchi che hanno deciso di essere on line sul sito di promozione gratuita del Comune di Torino. Agli operatori si raccomanda di curare particolarmente l'allestimento della vetrina in quel giorno, così da evidenziare visivamente le qualità dei prodotti venduti.
Pubblichiamo il video della trasmissione tv, registrata in occasione della manifestazione organizzata da Fiva "Natale al mercato di corso Svizzera!", che è andata in onda su Rete7 il 28 dicembre.
https://www.youtube.com/watch?v=AxoDZX-IfJA
Estendiamo a tutti commercianti su area pubblica il simpatico video di auguri di Ascom Confcommercio Torino.
https://www.youtube.com/watch?v=F23ZKJTv7L4
Pubblichiamo l'estratto degli interventi del Segretario di Fiva Confcommercio Torino, intervenuto alla trasmissione televisiva "Profondo Rosso" andata in onda su Rete7, cui hanno partecipato inoltre Michele PAOLINO – Capogruppo PD al Comune di Torino e Consigliere della Città Metropolitana di Torino, Marco MAROCCO – Consigliere Comunale di Chivasso e Consigliere della Città Metropolitana di Torino del M5s, Andrea TRONZANO- Capogruppo FORZA ITALIA al Comune di Torino e Consigliere della Città Metropolitana di Torino e Roberto CARBONERO – Consigliere comunale di Torino – LEGA NORD
https://www.youtube.com/watch?v=5-Xj2FKYvHo